Originariamente annunciata con il nome di Project Scorpio in occasione dell’E3 2016 ed ufficialmente denominata Xbox One X da Microsoft in occasione dell’E3 2017, la nuova console del colosso di Redmond vanta al momento il titolo di sistema casalingo più potente attualmente sul mercato. Il suo inserimento nella famiglia Xbox One è chiaramente pensato per offrire un prodotto superiore, mirato a chi tiene un occhio di riguardo per i trend grafici moderni (come il 4K nativo). Andiamo dunque a parlare di One X, stabilendo definitivamente se questo sistema possa fare o meno al caso vostro.
Contrariamente a Xbox One S, che in sostanza è una versione “Slim” dell’edizione originale della piattaforma, One X non è pensata come un ammodernamento di un vecchio sistema quanto piuttosto come una versione di Xbox One concepita per un pubblico con esigenze differenti. Questo non significa che la nuova console di Microsoft non sia stata concepita per risultare comunque compatta, risultando infatti più piccola della prima Xbox One (30 x 24 x 6 cm contro 33,3 x 27,4 x 7,9 cm) e vantando dimensioni tutto sommato paragonabili a quelle di Xbox One S.
Tralasciando il peso, che è l’unico aspetto legato al form factor della piattaforma a risultare peggiore delle altre edizioni (assestandosi a quasi 4 Kg), One X include fortunatamente anche alcuni miglioramenti introdotti con Xbox One S. Nello specifico, l’unità d’alimentazione è stata posizionata all’interno della scocca – così da ridurre al minimo l’ingombro complessivo – ed è possibile porre la console verticalmente senza ridurre l’efficacia del sistema di raffreddamento. Sembra banale specificare questa funzione, però è importante confermarlo dato che l’originale Xbox One non poteva essere posta verticalmente.
Anche in questa categoria bisogna dire che One X condivide diversi aspetti con Xbox One S, come il supporto al Wi-Fi (2.4 GHz and 5 GHz) e l’introduzione del sensore IR Blaster per una gestione simultanea di dispositivi come TV, decoder e non solo senza impiegare diversi telecomandi. Il controller incluso con l’acquisto della console è identico, essendo la recente ri-edizione del pad dotata di connettività Bluetooth (compatibile con Windows 10) originariamente introdotta con l’uscita di Xbox One S. Anche gli ingressi e le uscite sono identiche: tre porte USB 3.0, due HDMI (una In, una Out), un’uscita IR, porta Ethernet ed uscita audio S/PDIF.
Parlando di storage, il discorso cambia leggermente. Contrariamente alle precedenti edizioni del sistema, infatti, One X è disponibile solamente nei taglio da 1 TB. Esiste tecnicamente una versione con HDD da 2 TB denominata Project Scorpio (in onore della nomenclatura originale del progetto) ma è un’edizione limitata che ufficialmente purtroppo non è più prodotta.
Xbox One X, come vi abbiamo specificato nell’introduzione, è una console pensata interamente per chi desidera vivere la migliore esperienza grafica possibile senza entrare nell’esoso mondo del PC gaming. Questo aspetto, fortunatamente, è assolutamente confermato dalla notevole scheda che vanta. Uno dei primi punti che salta all’occhio, infatti, è che praticamente ogni singolo aspetto correlato alle capacità prestazionali è un miglioramento notevole rispetto a Xbox One S. Il sistema non è solamente dotato di tutto ciò che ha la sorellina minore – come il supporto all’HDR – ma include un hardware talmente potenziato da poter definire One X una console a metà fra l’attuale generazione ed una potenziale next-gen.
La CPU di One X è ancora una volta un processore custom dell’AMD Radeon RX 480 chiamata Jaguar e dotata di 8 core, dove però la frequenza di lavoro è stata potenziata da 1,75 a 2,3 GHz . Anche la memoria del sistema è stata notevolmente potenziata, passando da 8 GB con l’ormai quasi obsoleta tecnologia DDR3 a ben 12 GB di RAM GDDR5, garantendo non solo maggiore capacità ma un notevole boost alla velocità di trasferimento dei dati. Infine, anche la GPU integrata risulta un miglioramento evidente rispetto alle versioni passate, vantando cifre da record come i 6 teraflops su cui Microsoft adora calcare almeno tanto quanto fece SEGA con il “blast processing” del Genesis quasi 25 anni fa.
Grazie a questo notevole boost delle prestazioni, quindi, One X può entrare a far parte (assieme a PlayStation 4 Pro) nell’esclusivo mondo delle console in grado di riprodurre giochi nativamente in 4K. Grazie alla sua scheda tecnica superiore, però, questa console vanta prestazioni superiori ed il supporto a funzioni avanzate (come l’H.265 per catturare filmati a 4K a 60 fps e l’audio spaziale Dolby Atmos e Windows Sonic) che fanno vivere ai giocatori la migliore esperienza console possibile al momento.
In conclusione, quindi, per darvi in maniera rapida e semplice la nostra impressione del sistema non possiamo fare altro che fare un piccolo ragionamento. Ricapitolando brevemente ciò che abbiam detto sinora, One X rispetto ad Xbox One S offre prestazioni superiori, sfruttate principalmente per migliorare la fluidità dei giochi e consentire di giocare in 4K.
Se siete indecisi e state cercando di decidervi se effettivamente valga la pena o meno acquistare One X – che vi ricordiamo costare poco meno del doppio della S – dovete ricordarvi che il sistema non è tanto un upgrade quanto un’alternativa. Non c’è alcuno motivo di acquistare la console, ad esempio, se non avete un televisore UHD, però se siete dotati di una TV 4K allora non possiamo fare altro che suggerirvi One X, così da sfruttare al meglio il vostro investimento e godere dell’esperienza videoludica da salotto più suggestiva al mondo.
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